Orologio biologico e alimentazione

     

    Il ritmo circadiano è un meccanismo biologico presente in tutti gli esseri viventi che regola le attività corporee su un ciclo di circa 24 ore. Questo ciclo è sincronizzato con l’alternanza tra giorno e notte, influenzato principalmente dalla luce solare, e guida una serie di processi fisiologici come il sonno, la temperatura corporea, l’attività ormonale e l’assunzione di cibo.

    Il termine “circadiano” deriva dal latino “circa diem”, che significa “intorno al giorno”, ed è alla base di numerosi comportamenti ciclici. Negli esseri umani, questa sincronizzazione è fondamentale per mantenere un corretto funzionamento del metabolismo e di altri processi biologici. Ad esempio, il momento in cui si mangia, insieme alla composizione del pasto, svolge un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani e può prevenire o contribuire a condizioni patologiche come il diabete e le malattie cardiovascolari.

    Regolazione circadiana dell’alimentazione

    Il sistema circadiano è controllato da un complesso di orologi biologici che operano su diversi livelli. Il master clock, localizzato nel nucleo soprachiasmatico (SCN) dell’ipotalamo, riceve segnali esterni, come la luce, che influenzano la sua attività. Questo orologio centrale coordina e sincronizza gli orologi periferici situati in vari organi, come il fegato, il pancreas, il cuore e i muscoli.

    Gli orologi periferici regolano processi metabolici specifici in ciascun organo, come la regolazione dei livelli di glucosio e lipidi, e rispondono non solo al master clock ma anche a fattori esterni come l’alimentazione. Ad esempio, studi sui ratti hanno dimostrato che l’orologio periferico può essere disallineato dal ritmo centrale in caso di alimentazione limitata a determinati momenti del giorno (Damiola et al., 2000).

    Relazione tra alimentazione e ritmi circadiani

    Il consumo di cibo è influenzato dal ritmo circadiano, e avviene principalmente durante il periodo di veglia dell’organismo. Questo schema permette un’assimilazione ottimale dei nutrienti e una corretta gestione delle riserve energetiche. Il corpo umano è più preparato ad assorbire ed utilizzare i nutrienti durante il giorno, mentre durante la notte il metabolismo si riduce e i nutrienti immagazzinati vengono utilizzati per sostenere il dispendio energetico basale.

    L’alimentazione e il digiuno funzionano come potenti sincronizzatori per gli orologi periferici. Ad esempio, nei ratti che sono alimentati solo durante il periodo di luce, si è osservato uno spostamento degli orologi periferici di organi come fegato e pancreas, senza però influenzare il master clock centrale.

    Il metabolismo è influenzato dai ritmi circadiani

    Il metabolismo energetico segue un ciclo circadiano in cui i livelli di consumo e dispendio variano nel corso della giornata. Di giorno, il metabolismo è più attivo, favorendo l’assorbimento dei nutrienti, mentre durante la notte il corpo utilizza le riserve energetiche per mantenere l’equilibrio.

    Fluttuazioni ormonali circadiane

    Gli ormoni regolano molte funzioni metaboliche e seguono un ritmo circadiano ben definito. Tra gli ormoni principali coinvolti in questo processo troviamo:

    • Melatonina: Secreta dalla ghiandola pineale, la melatonina raggiunge il suo picco durante le ore notturne e induce il sonno. Essa non solo regola il ciclo sonno-veglia, ma influisce anche sulla temperatura corporea e su altre funzioni metaboliche (Chung, 2009).
    • Cortisolo: Questo ormone glucocorticoide stimola la produzione di energia e raggiunge il suo picco appena prima del risveglio, preparando l’organismo all’attività fisica e mentale della giornata (Kiessling et al., 2014).
    • Insulina: Regola i livelli di glucosio nel sangue. La sensibilità all’insulina è maggiore al mattino, favorendo una gestione ottimale del glucosio, mentre la sera si riduce (Bolli et al., 1984).
    Disregolazione del ritmo circadiano e conseguenze sulla salute

    La desincronizzazione del ritmo circadiano, causata da abitudini scorrette come l’alimentazione notturna, il lavoro su turni o l’esposizione prolungata alla luce artificiale, può avere gravi conseguenze sulla salute. Questi fattori possono influenzare i livelli ormonali, alterare il metabolismo e aumentare il rischio di malattie croniche come l’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari.

    I fattori che alterano il ritmo circadiano sono.

    • Sonno insufficiente: La mancanza di sonno influisce negativamente sulla produzione di ormoni come la melatonina e il cortisolo, che sono essenziali per regolare il metabolismo.
    • Turni di lavoro notturni: Chi lavora di notte subisce un’interruzione del ciclo sonno-veglia, che porta a una disregolazione degli ormoni responsabili del senso di fame e sazietà, come la leptina e la grelina.
    • Luce artificiale e jet lag: L’esposizione prolungata alla luce artificiale o il cambio improvviso di fuso orario possono interrompere il ciclo circadiano, con effetti negativi sulla salute metabolica e sul sistema immunitario.
    Influenza della crononutrizione sul metabolismo

    La crononutrizione è la disciplina che studia come la tempistica dell’assunzione di cibo influenzi il metabolismo e la salute generale. Mangiare durante la fase attiva del giorno, ovvero il periodo in cui il corpo è più pronto ad assorbire e utilizzare i nutrienti, migliora l’efficienza metabolica. Al contrario, il consumo di cibo durante la notte può provocare alterazioni metaboliche, come la resistenza all’insulina, aumentando il rischio di sviluppare malattie metaboliche.

    Il ritmo circadiano è una componente fondamentale della salute umana. Regola una vasta gamma di funzioni biologiche, dal sonno al metabolismo, e l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella sincronizzazione di questi ritmi. Comprendere e rispettare il ritmo circadiano, sia nel sonno che nella dieta, è essenziale per prevenire malattie metaboliche e mantenere uno stato di salute ottimale. La crononutrizione, che consiste nel mangiare in armonia con il proprio ritmo circadiano, rappresenta una strategia promettente per migliorare il benessere e ridurre il rischio di disordini metabolici.

    Bibliografia

    • Bolli GB et al. (1984). Demonstration of a dawn phenomenon in normal human volunteers. Diabetes.
    • Chung, Seockhoon. (2009). How to measure the circadian rhythm in human being? Journal of Korean Sleep Research Society.
    • Cummings DE et al. (2001). A Preprandial Rise in Plasma Ghrelin Levels Suggests a Role in Meal Initiation in Humans. Diabetes.
    • Damiola et al. (2000). Restricted feeding uncouples circadian oscillators in peripheral tissues from the central pacemaker in the suprachiasmatic nucleus. Cell.
    • Gooley, J. (2016). Circadian Clocks and Metabolism. Protein Reviews, Springer.
    • Kiessling S et al. (2014). The role of circadian clocks in metabolic disease. Endocrine Reviews.
    • Pan X et al. (2009). Diurnal Regulation of Microsomal Triglyceride Transfer Protein and Plasma Lipid Levels. Journal of Biological Chemistry.